Giorni Bugiardi. Primarie. Elezioni. Quirinale. Così poteva cambiare l’ Italia – Recensione di Franco Metta

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Giorni bugiardiGIORNI BUGIARDI.
Primarie. Elezioni. Quirinale.
Così poteva cambiare l’ Italia.

di   STEFANO DI TRAGLIA E CHIARA GELONI.

 

 

 

Stefano Di Traglia e Chiara Geloni sono ” componenti della war rooom ” di Pierluigi Bersani.
Se la cosa Vi fa ridere, non e’ colpa ( o merito ) mia: la frase e’ ripresa pari pari dalla prefazione di Gianni Riotta.
Il merito del testo e’ confermarci in quel che molti pensano del PD, almeno di quello ante Renzi, in attesa di formulare un giudizio compiuto su quello di Renzi.

Narcisismi, piccolezze, ignoranze, vendette da quattro soldi: descritti tutti i vizi con cui questo partito continua a rovinare e distruggere il proprio sogno. Istinto autolesionistico alla ” Tafazzi “, che Riotta descrive cosi’,anche in riferimento alla nuova ragione sociale del PD di ” Enrico e Matteo “: ” ….faziosi,divisi,spaventati dal futuro,ricattati dal passato che non passa mai “.
Poco da stare allegri per chi in buona fede crede in un partito che chiede il “cambiamento di tutta l’ Italia, tranne che del PD medesimo ” (Riotta,in conclusione della prefazione).

I Giorni bugiardi sono quelli del post elezioni politiche; quelli dell’ incarico a Bersani; quelli delle concitate giornate che precedettero la elezione ( ri elezione ) di Giorgio Napolitano.
Intriga la ricostruzione ( storia e’ una parola grossa ) del massacro politico di due fondatori del PD: Romano Prodi e Franco Marini.

E, pur non esplicitamente, il libro indica, se non i nomi, ma di sicuro l’area, da cui provenivano i famosi ” 101 ” traditori, che affossarono, in particolare, la candidatura di Romano Prodi. Innegabile un senso di smarrimento nel pensare che i “101” sono esattamente ancora li’; che ad un partito cosi’ drammaticamente e realisticamente descritto siano affidate oggi le maggiori responsabilita’ di Governo. Mha……..

Oggi tutti renziani,quando,non il secolo scorso,ma appena una manciata di mesi or sono,di Renzi,che di Lui parlava, Franceschini, renziano oggi di ferro, diceva: ” Nel PD ci sono troppi galli,convinti che il sole sorga solo quando cantano loro”. Oggi sono tutti con quel gallo,ma se il racconto ispira una morale, questa e’ quella del non si sa ancora per quanto.
Le prime 150 / 170 pagine potete sfogliarle,senza leggere: Vi perdete solamente una stucchevole elegia di PL Bersani, di cui francamente non si sentiva il bisogno,specie perché’ le note elegiache vengono da chi aveva condiviso tutto l’ impegno e le scelte dello stesso Bersani. E chi si loda,si imbroda.

Dopo il racconto e’ piu’ interessante, vivo; molto piu’ obbiettivo, tanto piu’ efficace diventa quanto piu’ amara e’ la riflessione.
Due ultime citazioni. La scoperta dei nuovi soggetti sociali improvvisamente diventati deboli, di cui, insieme a quelli che deboli erano gia’ prima, la sinistra dovrebbe occuparsi. Auspicio tuttora irrealizzato.
L’altra, sempre dalla prefazione di Riotta ( in proporzione,dunque,la parte piu’ interessante del libro ), nel brano in cui, pur scrivendo di altro, sembra riferirsi, anche, al M. P. La Cicogna:
” …. verificarsi di un fatto mai visto nella storia dei sistemi politici, cioe’ una forza che DAL NULLA RAGGIUNGE IMPROVVISAMENTE IL 25 per cento….”

Cosi’ rimbrotta il PD Gianni Riotta ( e potrebbe benissimo essere il PD di Cerignola,il soggetto): ” MANCA DEL TUTTO LA PERCEZIONE STORICA DI QUEL CHE STA SUCCEDENDO”.
Manca la percezione storica; non puo’ non mancare se si e’, come prima si diceva, faziosi,divisi, spaventati dal futuro, ricattati dal passato, che non passa mai.

Franco Metta
Per la Fondazione Giuseppe Tatarella